Oggi è l’8 Marzo, la Giornata Internazionale della Donna.
Molte persone la definiscono una festa, ma questa giornata è prima di tutto un monito per ricordarci che le problematiche sociali e culturali hanno ripercussioni in particolar modo sulle donne.
Una di queste problematiche mi sta molto a cuore e riguarda l’estetica, l’immagine che la società ha delle donne: canoni di bellezza, stereotipi su come una donna dovrebbe essere per essere perfetta.
Ma come possiamo diventare tutte uguali se nasciamo tutte diverse?
In questo, l’Armocromia e l’Analisi della Figura mi hanno insegnato tanto: ognuna di noi nasce con le proprie e uniche caratteristiche fisiche e adotta un determinato stile di vita.
Ecco perché pensare di valorizzare la propria immagine seguendo canoni stereotipati della moda è controproducente per tanti motivi:
1. Non tutti i colori valorizzano ognuna di noi: siamo tutte diverse, uniche, non saremmo mai tutte valorizzate dal “colore del momento” solo perché lo dice la moda;
2. Non tutte le forme e taglie rendono giustizia al nostro fisico e alle nostre esigenze: body shape, esigenze fisiche particolari come problemi di circolazione sanguigna (pensate ai pantaloni skinny che vanno tanto di moda!) o, anche, ciclo mestruale;
3. Indossare capi che non ci valorizzano, che non tengono conto della nostra unicità, comporta dei risvolti psicologici negativi: guardarci allo specchio e, inconsciamente, non riconoscerci, sentirci inadeguate ha effetti negativi sul nostro umore e sulla considerazione che abbiamo di noi stesse.
Personalmente, ho trovato nell’Armocromia e nell’Analisi della Body Shape un modo per affermare me stessa, per sviluppare il mio empowerment femminile e liberarmi dai canoni della moda e dagli stereotipi di bellezza:

1. I colori che indosso sono quelli che mi valorizzano di più, che mi piacciono di più e che sono in armonia con i miei tratti (e non viceversa!);
2. I vestiti che scelgo per me sono tutti basati sulla mia forma fisica e alle mie esigenze: questo mi ha permesso di accettarmi per come sono e di lavorare su di me, e non sulla base del corpo di un’altra persona che non mi assomiglia;
3. Valorizzata dalle mie personali caratteristiche, mi sono sentita più forte e sicura di me, perché ogni volta che mi guardo allo specchio vedo solo me stessa, con i miei colori e le mie forme.
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