DISMORFOFOBIA: Quando sentirsi brutti è patologia

Può succedere di percepire un senso di insoddisfazione per il proprio aspetto fisico, spesso si accompagna a una sensazione di inadeguatezza che in alcuni momenti può essere così forte da farci sentire un completo disastro.

Ci sono giorni nei quali può risultare inaccettabile anche solo pesare 1 kg in più, vedersi una ruga, un brufoletto. Superato il giorno ‘no’, si riesce a ridimensionare i propri difetti, acquisendo una visione d’insieme della propria immagine, grazie alla quale riusciamo nuovamente a riconoscerci e a piacerci.

Non sentirsi a proprio agio con il proprio aspetto fisico è qualcosa che accade a tantissime persone. Può essere legato ad alcune fasi particolari della vita, oppure fa addirittura parte della quotidianità. Nonostante questo disagio venga associato soprattutto all’epoca in cui viviamo, alla diffusione di stereotipi televisivi, non sempre ne è la causa.

 

La cura della propria immagine accompagna gli esseri umani da sempre

 

 

Anche nella preistoria, nonostante le condizioni di vita precaria, sappiamo che i nostri antenati già dipingevano le labbra e indossavano gioielli, come dimostrano alcuni ritrovamenti di 130.000 anni fa. È diversa per modi, in base ai paesi, alle culture, ed è rintracciabile anche in casi di estrema povertà.

Molte persone sviluppano il loro disagio fisico a partire dall’adolescenza, disagio che in alcuni casi può trasformarsi in una ‘fissa’ nei confronti di alcune parti del corpo che non ci piacciono: frequenti sono ad esempio le gambe e i glutei per le ragazze, e le spalle per i ragazzi.

Sebbene in alcuni casi si tratti di una fase legata all’età, in altri il controllo del proprio corpo diventa un pensiero costante e ossessivo che può durare anche tutta la vita. In questi casi parliamo di Dismorfofobia.

 

Come si sviluppa?

 

 

Lo sviluppo della dismorfofobia non è tanto influenzato dall’avere un aspetto fisico poco piacevole, anzi, questo è un elemento assolutamente secondario. Sono invece rilevanti le relazioni all’interno della famiglia, le esperienze infantili che tendono a provocarci insicurezza, la sensazione di non essere amati, o di essere rifiutati.

Da bambini, le espressioni di giudizio nei confronti degli altri o di se stessi creano una valutazione sbagliata di sè. Gli studiosi hanno rivelato un’influenza e un’importanza nelle relazioni e interazioni nei primi anni di vita e durante l’adolescenza. Infatti, la causa di questi problemi va ricercata nei rapporti con le figure di riferimento nei primissimi anni di vita dei bambini.

 

Perché ho deciso di trattare questo argomento?

 

 

Innanzitutto, perché credo che la Dismorfofobia sia molto più diffusa di quanto si possa pensare; poi, perché credo fermamente che la conoscenza sia alla base del nostro miglioramento personale. Infine, perché io stessa ho deciso di intraprendere un percorso personale per uscirne e per aiutare chiunque si senta in questa condizione. 

Ecco perché credo fermamente che il lavoro di benessere che possiamo fare sulla nostra immagine non sia prettamente ed esclusivamente di tipo fisico ed estetico, ma anche e soprattutto psicologico e interiore.

È importante chiarire subito che quando parliamo di dismorfofobia, non si intende persone con reali problematiche fisiche, ma persone che, di fatto, ‘si vedono’ brutte.

Non hanno difetti fisici reali, ma riguarda il modo in cui percepiscono il proprio corpo: quando lo vedono allo specchio, non si riconoscono. 

La bellezza è sempre complessiva e non risiede in un particolare elemento del nostro corpo, ma è un insieme tra corpo e mente. I canoni estetici variano di epoca in epoca, di cultura in cultura. Il “brutto” che vede allo specchio chi soffre di Dismorfofobia, spesso non è una causa di questi canoni, ma principalmente il risultato dei propri pensieri. 

Se non abbiamo un’identità interna solida può capitare che questa carenza possa emergere all’esterno, nei nostri modi di fare e nel modo che abbiamo di percepirci, e può farci sentire brutti. Addirittura, può alterare il nostro aspetto modificando l’espressione del nostro viso, della nostra postura e il modo in cui ci esprimiamo.

Sono assolutamente convinta, e questo lo testimoniano molti studi scientifici e psicologici – come il libro Dismorfofobia: quando sentirsi brutti e patologia di Donatella De Lisi, Eva Gebhardt e Luca Giorni, da cui ho tratto ispirazione per questo articolo -, che non esistono persone realmente brutte fisicamente, perché c’è sempre un contenuto, un interno armonioso o stonato che può piacerci oppure no.

Gli psicoterapeuti ne hanno prova: quando un paziente cambia internamente, modificherà anche la sua ma immagine esteriore, se non addirittura la sua sua fisionomia.

Quando qualcuno mi dice ‘io sono brutt*’, mi piace andare oltre quelle che sono le apparenze, perché questo non vuol dire che si tratti di superficialità, anzi spesso non lo è affatto. Preferisco quindi invitare a tradurre il proprio disagio, di capire quando e come hanno perso se stesse ma anche di come ci si possa ritrovare.

 

La capacità di vedere la bellezza nella sua complessità

Ci sono diversi esempi di donne dalla grande identità e forte personalità che sono diventate delle vere e proprie paladine della bellezza, nonostante il loro aspetto non corrispondesse agli stereotipi classici. Tra queste ricordiamo Frida Kahlo, Maria Callas o Anna Magnani.

Famosissima è una delle delle frasi della famosa attrice Anna Magnani che disse alla sua truccatrice:

‘ le rughe non coprirle, che ci ho messo tutta la vita a farmele venire’.

Ecco è proprio questa capacità di vedere la bellezza nel complesso che è importante acquisire.

 

Come uscirne

 

Sicuramente la psicoterapia può essere molto utile per ricreare l’immagine interiore e una sanità mentale che permette un rapporto reale con il proprio aspetto fisico, ma i casi possono essere molteplici, a volte basterebbe anche un colloquio di chiarimento per dare il giusto peso di alcune preoccupazioni nella propria vita. Per spezzare letteralmente certi incantesimi negativi è necessario intraprendere dei percorsi di consapevolezza di se stessi.

Per fare questo viaggio abbiamo bisogno di ascoltare noi stessi, ma sono importanti anche le persone che ci accompagnano, in particolare quelle che hanno interesse nel vederci fiorire.

 

La mia esperienza

Personalmente, è da tempo ormai che ho intrapreso un’autentica storia d’amore con me stessa, con la mia parte più profonda e la bambina che sono stata.

Una Donna e Professionista che mi ha aiutata moltissimo e che mi sento di consigliarvi col cuore è Federica Bove, una Naturopata e Consulente in Nutrizione Vitale. Si occupa di alimentazione, ma anche di Medicina Integrativa Unificante ideata dal Dott. Nader Butto, ed è operatrice della tecnica LEE (Lavaggio Energetico Emozionale). Organizza seminari e ritiri dal vivo ma anche Consulenze Online. Ecco il suo sito dove potrete scoprire un mondo meraviglioso che magari ancora non conoscete www.dottoressanatura.it.

So che questo viaggio ha un inizio e non una fine perché nella vita non si finisce mai di crescere e migliorare, ma sono felice perché i miracoli che sto vedendo accadere lungo il percorso sono qualcosa che non mi sarei mai immaginata.

 

Come posso aiutarti?

Lavorando con l’immagine non posso ignorare queste tematiche: molte persone quando vengono per una consulenza, si confidano con me e mi spiegano i loro motivi di cambiamento, che spesso non hanno nulla a che fare con l’estetica ma sono prima di tutto motivazioni di carattere psicologico ed emotivo.

Purtroppo, soprattutto in Italia, si tende a credere che il/la Consulente di Immagine sia un/a professionista con il compito di ‘giudicare’. Per fortuna questo non è vero, o meglio, ogni professionista si esprime in base alla propria sensibilità.

Il mio è un approccio alla Consapevolezza e alle Conoscenza del proprio corpo, ma non solo. Nelle mie sedute, tocco spesso tasti che riconducono al nostro mondo interno e alla psicologia. Oltre alla guida ovviamente tecnica della conoscenza delle proprie caratteristiche fisiche reali.

Se hai interesse ad intraprendere un percorso di cambiamento insieme a me, qui trovi tutte le offerte a disposizione: clicca qui.

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